Archivio Storico - Parte I

Tipologia Subfondo
Data cronica
1200-1870
Inventario dell'Archivio Storico Parte I
Inventario dell'Archivio Storico Parte I

Tipologia

Subfondo

Consistenza rilevata

Quantità
200
Tipologia
metro/i

Storia archivistica

La sezione più antica dell'Archivio Comunale conserva un patrimonio documentario di rilevante pregio storico, comprendente documentazione prodotta tra il 1200 e il 1870, per un totale di circa 200 metri lineari.
I documenti, circa 12.000 unità archivistiche, sono organizzati in Serie tipologiche, al loro interno ordinate cronologicamente.

L'attuale struttura dell'inventario dell'Archivio Storico risale in buona parte all'ordinamento che ne diede Ferdinando Gabotto, l'illustre storico e archivista che lavorò al riordino dal 1893 al 1900, quando pubblicò l'"Inventario e Regesto dell'Archivio Comunale di Moncalieri fino all'anno 1418". 

Il suo lavoro fu proseguito successivamente da Achille Tallone e completato da Leonida Capelli tra il 1925 e il 1928.

Il comune ebbe evidentemente sempre la massima cura della conservazione del suo archivio.

Alla seconda metà del Trecento (1369-1371) risalgono i primi riferimenti alle arche in cui si conservavano i documenti, alcune delle quali erano sicuramente poste nel convento dei frati minori (Chiesa S. Francesco).

E’ del 1385 il primo riferimento ad un archivista del comune nella persona di Manfredo Bergognono ragguardevole borghese.

Tra il 1422-1425 venne redatto il primo inventario dell’archivio in cui i documenti sono registrati senza apparente ordine logico o cronologico. Collocati in armadi, arche, scatole, tasche e taschette, parte in palazzo comunale (archivio corrente e giudiziario) parte nella chiesa dei frati minori (archivio di deposito). Tale inventario fu fatto più per impedire la perdita dei documenti che per facilitarne la ricerca.

Nel 1453 venne iniziato un secondo inventario d’archivio di cui se ne scrissero o ne rimangono solo 8 pagine con registrazione sommaria di 150 unità senza relazione con l’inventario precedente.

E’ interessante il fatto che nel 1458 venisse nominata un’apposita commissione per la verifica delle rispondenza tra quanto descritto in inventario e quanto esistente in archivio e la maggior parte dei documenti risultarono mancanti, per cui in pochi anni vi furono ingenti perdite e smarrimenti di documenti!

Il problema delle perdite di documenti doveva già risultare evidente se nel 1456 il Consiglio deliberò l’acquisto di serrature e chiavi per le arche e ripostigli d’archivio. La custodia delle chiavi era affidata ai sindaci e all’archivista.

Nel 1507 fu redatto il terzo inventario dell’archivio. Da esso risulta che tutto l’archivio era conservato a palazzo presso la casa della ragioneria. Non vi è ordine logico o cronologico ma di ogni documento viene fornito un breve regesto e a fianco di esso una parola accennante al contenuto. Fu parecchio adoperato anche più tardi come mostrano le annotazioni di diversa mano ed epoca. Inventario fatto “ad utilità non solo del comune ma di quanti altri vi abbiano o possano avervi in futuro interesse”, concetto molto moderno anche se ovviamente non si allude ad uno scopo storico ma ad un interesse giuridico.

Nel 1537 si ha notizia di un sacco da parte delle truppe francesi che asportarono e rovinarono documenti d’archivio, ma il danno sembra essere limitato perché le lacune verificabili sono poche.

Nel corso del Seicento furono redatti tre inventari di cui il più importante è il quinto inventario d’archivio redatto nel 1622. E’ diviso per lettere (A,B,C, ecc.) corrispondenti agli armadi in cui sono contenuti i documenti, ma all’interno di essi i volumi costituenti serie sono raccolti insieme serie per serie e ordinati cronologicamente (es. catasti, ordinati ecc.).

Nel 1707 venne redatto il settimo inventario d’archivio, opera grandiosa in due volumi. Forse fu opera del Beaumont ma l’introduzione è andata persa; fornisce una descrizione dei documenti per guardarobe, piani e mazzi (topografico).
I volume – inventario assai particolareggiato di tutto l’archivio contenuto nelle guardarobe 1-9.
II volume – inventario delle carte di carattere finanziario (mandati, quietanze, ecc.) contenute nelle guardarobe 10-14.

Nel corso dell’Ottocento l’archivio si trovò progressivamente in stato di sempre maggior disordine fino a quando le carte, elencate topograficamente nell’inventario settecentesco, non furono più reperibili nella confusione generale.

Il precipitare della situazione fu dovuto principalmente a due fattori:
- la burocratizzazione dell’età napoleonica che portò ad aumento della produzione di documenti;
- lo spostamento di carte e volumi effettuato senza le opportune cautele.

Nel 1873 si cercò di porre rimedio a questa situazione con la compilazione di un nuovo inventario topografico, che fotografava però lo stato esistente cioè il disordine logico e cronologico in cui si trovava la documentazione, premettendovi solo un indice alfabetico per materia. Questo inventario diventò ben presto inutile per la confusione prodotta da una serie di trasporti da una camera all’altra e anche al di fuori del palazzo comunale.

Nel 1893 , dopo alcuni altri vani tentativi da parte di altri, il consiglio comunale affidò l’incarico di riordinare l’archivio allo storico italiano FERDINANDO GABOTTO (Torino 1866-1918) che vi lavorò per ben sette anni fino al 1900 e ordinò la documentazione dell’archivio fino all’anno 1418.

Il Gabotto studiò l’archivio e ordinò le serie dei volumi cronologicamente, contraddistinguendole con una lettera dell’alfabeto, poi dispose cronologicamente in una serie sola tutti gli altri volumi non formanti serie, i fascicoli e i documenti singoli (Serie Generale). Trattandosi di volumi o fascicoli contenenti più documenti con datazioni diverse li collocò sotto la data del più antico.
 

Struttura

L'inventario si articola in una Serie Generale e in 25 Serie tipologiche, contrassegnate da una lettera alfabetica, più una serie “Biblioteca” contenente volumi di storia locale, secondo l’elenco seguente:

Serie Generale (1200-1870; 8007 unità): raccoglie documentazione eterogenea non altrimenti classificabile nelle altre categorie, presentandosi come una sorta di miscellanea che comprende antiche pergamene per un totale di circa 500 unità, carteggi, lettere patenti, atti di lite, ecc...

Serie A - Catasti (Primi decenni del XIII sec.-1814; 167 volumi): raccoglie volumi delle denuncie catastali dei privati, rubriche, mutazioni ed estimi catastali, dai catasti descrittivi del medioevo al catasto figurato francese ottocentesco, con i relativi registri di mutazioni.

Serie B - Ordinati (1328-1870; 129 volumi): verbali delle deliberazioni del Consiglio Comunale.

Serie B bis (1814-1861, 28 volumi): si tratta di copie delle deliberazioni comunali appartenenti alla Serie B.

Serie C - Giudicati (1340-1724; 394 unità): raccoglie le cause civili e penali.

Serie D - Taglie e Cotizzi (1286-1800; 28 unità): si tratta di diversi quaderni rilegati relativi alle tasse.

Serie E - Conti (1306-1870; 77 volumi): si tratta di volumi che raccolgono i conti relativi all’amministrazione comunale ed alcune verifiche degli stessi.

Serie F - Libri longheti o lunghetti (1367-1687; 152 volumetti): sono i libri delle spese dei massari comunali (economi); la maggior parte riguarda l’epoca moderna, infatti quelli anteriori al 1500 sono soltanto quattro.

Serie G - Libri quadrati (1382-1666; 134 volumi): sono i conti delle spese minute dei massari; anche in questo sono per la maggior parte relativi all’epoca moderna, infatti quelli anteriori al 1500 sono solo dodici.

Serie H - Causati e Bilanci (1539-1870; 21 unità): si tratta dei Bilanci del Comune che ebbero il nome di Causati fino al 1849.

Serie I - Inventari (1422-1900; 22 unità): vari inventari d’archivio, elenchi e repertori,  tra cui l'“Inventario e Regesto dell'Archivio Comunale di Moncalieri fino all'anno 1418 del Prof. Ferdinando Gabotto” (S. I n. 22).

Serie L - Mandati (1501-1870; 1002 unità): comprende documenti vari concernenti la gestione finanziaria di Moncalieri: parcelle, mandati, quietanze ecc..

Serie L bis - Parcelle (1430-1725; 117 unità): i documenti si riferiscono per la maggior parte all’epoca moderna, infatti quelli anteriori al 1500 sono solo otto.

Serie MAtti pubblici (1335-1867; 45 unità): si tratta di atti pubblici, minutari notarili, compendi di libri, instrumenti, atti e note dell’insinuazione, contratti, deliberazioni e atti relativi alla Città di Moncalieri riferentisi principalmente ad opere pubbliche. Un solo documento, il n. 1 “Libro delle emancipazioni del comune di Moncalieri” (1335-1389), riguarda l’epoca medioevale, mentre l’atto successivo è già del 1505.

Serie NRegistri di popolazione  (1825-1880; 17 unità): si tratta di censimenti ed elenchi della popolazione.

Serie O - Gabelle e Pedaggi (1481-1592; 38 unità)

Serie P - Protocolli e Corrispondenza (1352-1872; 374 unità): carte di argomento vario per la maggior parte relative all’epoca moderna, infatti le unità anteriori al 1500 sono solo quattordici.

Serie Q - Pubblicazioni a carattere statistico (1840-1881; 15 unità): si tratta di documenti a stampa.

Serie R - Ordinanze ducali e reali, manifesti e raccolte normative (1416-1882; 248 unità suddivise in 4 parti): 
Parte I  Ordinanze Reali e Ducali, grida, manifesti, leggi (1416-1864, 196 unità);
Parte IICircolari e disposizioni (1780-1871; 24 unità);
Parte III - Codici di procedura penale, civile e di commercio (1804-1882; 10 unità);
Parte IV - Commentari alle leggi, Manuali per Sindaci (1793-1868, 18 unità).

Serie S - Statuti (1266-1852, 39 unità): contiene il Libro delle Sorti e gli Statuti medioevali, frammenti e articoli degli Statuti, regolamenti e bandi.

Serie T - Registri di stato civile (1801-1814; 1838-1865, 300 unità suddivise in 3 parti):
Parte I – Atti di nascita: si tratta di 90 registri dello Stato Civile Napoleonico e delle Parrocchie di Sant’Egidio e Santa Maria della Scala.
Parte II - Atti di matrimonio: si tratta di 75 registri dello Stato Civile Napoleonico e delle Parrocchie di Sant’Egidio e Santa Maria della Scala.
Parte III – Atti di morte: si tratta di 135 registri dello Stato Civile Napoleonico, delle Parrocchie di Sant’Egidio e Santa Maria della Scala e dei Conventi dei Cappuccini della Madonna di Testona e dei Chierici Regolari di S. Paolo (Barnabiti) sotto il titolo di S. Francesco.

Serie U - Liste di leva (1792-1870, 9 unità): liste alfabetiche di leva.

Serie V - Mappe e planimetrie (secoli XVI-XIX, 194 unità suddivise in 4 parti)
Parte I – Planimetrie e carte topografiche del territorio comunale, strade, fiumi, torrenti, ecc. (XVIII-XIX sec., 96 unità): molte mappe sono senza data, mentre tre di esse esulano dagli estremi cronologici indicati: due risalgono alla metà del XV secolo e una al 1596.
Parte II – Planimetrie riguardanti edifici, ponti, dighe, cimiteri, chiese, ecc. (XVIII-XIX sec., 78 unità): molte mappe sono prive di data.
Parte III Planimetrie riguardanti proprietà private (1719-1852, 16 unità).
Parte IV Carte geografiche (4 unità senza data).

Serie Z - Guardia Nazionale (1799-1864, 29 unità).

Serie X - Raccolta di atti relativi a mutazioni di proprietà tra privati (1386-1898, 494 unità): si tratta di atti pervenuti al Comune principalmente per le variazioni da apportarsi ai catasti; gli atti dai nn. 1 a 17, che coprono un arco cronologico che va dal 1386 al 1739, furono reperiti ed acquistati da privati nell’anno 1951, mentre i successivi appartengono tutti all’Ottocento.

Serie Y - Oggetti vari (VIII-XX sec., 20 unità): si tratta di reperti archeologici, medaglie, effigi di re, bandiere e stendardi.

Serie Biblioteca - Antichi volumi di storia locale (secoli XVII-XX, 40 volumi).

 

Ente

Inventario